Sviluppo software

Quanto costa mediamente una Web App iOS/Android?

In base alla nostra esperienza possiamo dire che mediamente la realizzazione di una Progressive Web App costa 20.000 € + IVA.

Su internet le risposte a questa domanda sono perlopiù elusive come se essere trasparenti e dire chiaramente quanto costa sia un problema. In altri casi vengono dati dei range di prezzo senza senso: da 5.000 a 50.000 €. Queste risposte fanno perdere tempo e desistere chi è potenzialmente ben intenzionato a commissionare lo sviluppo di una App.

Abbiamo quindi voluto evitare giri di parole e dare la risposta ancora nella prima riga: analizzando tutti i progetti da noi realizzati, possiamo dire che in media il costo di una Progressive Web App si aggira intorno ai 20.000 € + IVA.

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Aggiornamento 2024#

Ormai non sviluppiamo più App Native o Ibride, ma solo Progressive Web App che quindi NON si scaricano dagli store Apple o Google, ma sono raggiungibili e installabili da un sito web.

Inoltre ci siamo specializzati nello sviluppo di PWA Enterprise, pensate cioé per un uso interno all'azienda e non rivolte al pubblico.

Quali fattori determinano il costo?#

Di seguito riportiamo un elenco delle caratteristiche o delle richieste che abbiamo ricevuto e che determinano una variazione nei costi di sviluppo e alle volte di "manutenzione" dell'App.

Piattaforma Android, iOS o entrambe?

La quasi totalità degli smartphone presenti in commercio è equipaggiata con un sistema operativo iOS (Apple) oppure Android (Samsung, Google, Asus, ecc.).

Fino al 2014 sviluppare per entrambi i S.O. era piuttosto dispendioso. Di fatto bisognava realizzare due volte la stessa App, una con il linguaggio Java di Android e una con il linguaggio Objective-C/Swift di iOS.

Quindi scegliere di rilasciare una App per entrambe le piattaforme voleva dire il doppio dei costi (in realtà almeno 3 volte di più perché i linguaggi nativi specialmente della Apple sono più "ostici")!

Noi siamo stati pionieri e fin da subito abbiamo abbracciato lo sviluppo di App Ibride grazie allo strumento Apache Cordova .

Grazie a questa tecnologia è possibile usare un solo linguaggio di programmazione per sviluppare la App che viene poi "impacchettata" nativamente per entrambi i S.O. Android e iOS, riducendo quasi della metà i costi di sviluppo.

Nel tempo però, complice le politiche monopolistiche messe in atto dagli store (Apple Store in primis) e il mutamento del comportamento degli utenti, ad oggi utilizziamo la tecnologia delle Progressive Web App.

In breve una Progressive Web App (abbreviato in PWA) è una App che si può provare subito senza doverla scaricare e installare. Si visita come un normale sito web e se l'utente vuole la può installare con un semplice tocco.

Pubblicata sugli store?

Fino a qualche tempo fa (prima del 2017-18) gli utenti cercavano, acquistavano o scaricavano le App dagli store ufficiali. Dal 2019 in poi si è visto che gli utenti tendono a non installare nuove App oltre a quelle già precaricate (Facebook, Whatsapp e poche altre famose).

L'utente medio sopra i 18 anni tende ad installare 0 app al mese (Fonte: How is Apple Encouraging Progressive Web Apps on iOS 13 ).

Il motivo è che gli utenti preferiscono "provare" una app prima di installarla sullo smartphone e quindi, istintivamente, tendono a preferire la tecnologia emergente delle Progressive Web App.

Sfortunatamente al momento non tutte le App possono essere realizzate sotto forma di Progressive Web App. Di conseguenza in alcuni casi è ancora necessario passare dagli store ufficiali.

Lo store ufficiale per le App iOS è l'Apple Store, mentre quello per le App di Android è il Google Play Store.

Una App prima di poter essere pubblicata sugli store richiede una lunga sequenza burocratica di approvazione da parte di Apple e di Google. In media, da quando la App viene inviata agli store, servono dai 7 ai 14 giorni per la pubblicazione, sempre che non vengano riscontrate delle violazioni alle norme dei due store App Store Review Guidelines e Google Play Store - Norme Sviluppatori .

Inoltre, periodicamente la Apple e Google modificano le proprie policy e le linee guida a cui devono sottostare tutte le App pubblicate, aggiornano i software di sviluppo (SDK) e la versione e le API del S.O.. Ciò "obbliga" una periodica manutenzione delle App che nella maggior parte dei casi si traduce in modifiche al codice sorgente della App e riscrittura di parti della stessa, con conseguente nuovo rilascio sugli store e quindi una nuova richiesta di approvazione per gli store. Ogni invio di aggiornamento, che sia correzione di bug o aggiunta di nuove funzionalità, segue sempre lo stesso iter di creazione del pacchetto, invio agli store e attesa del responso del processo di revisione e test. La creazione del pacchetto implica inoltre che lo stesso venga "firmato" digitalmente con dei certificati che ne garantiscano l'integrità e il contenuto per ragioni di sicurezza. Questi certificati hanno una scadenza annuale e quindi quando si procede al nuovo rilascio se scaduti vanno rinnovati.

Come si può capire questa attività di pubblicazione della App sugli store richiede alcuni giorni di lavoro, per un costo medio di circa 800 € per il Google Play Store e 1200 € per l'Apple Store (la Apple è più "burocratica" rispetto a Google).

I rilasci successivi alla prima pubblicazione (ad esempio per inviare una nuova versione della App con nuove funzionalità o con la correzione a Bug) sono un po' meno complessi, ma richiedono sempre l'iter di approvazione e gran parte delle attività di preparazione del pacchetto aggiornato e di sottomissione agli store. In media richiedono quindi circa 600 € per il Google Store e 800 € per l'Apple Store.

Oltre al costo "principale" da sostenere per l'attività di pubblicazione, per completezza, riportiamo anche i canoni da riconoscere agli store.

Per poter pubblicare una App bisogna infatti essere registrati come sviluppatori sui rispettivi store (come individuo o come azienda) e pagare un canone annuale di 100 € per Apple e 35 € una tantum per Google. Per l'iscrizione come azienda inoltre bisogna prima ottenere un D-U-N-S® Number che va richiesto a Dun & Bradstreet .

Tutti i costi di pubblicazione, aggiornamento, approvazione, ecc. possono essere annullati in due soli casi:

  1. quando la App è solo Android e quando è pensata per un uso privato, tipico del settore Enterprise.
  2. quando la App NON fa uso di caratteristiche particolari dell'hardware dello smartphone (es. lettura di tag NFC) e di conseguenza può essere realizzata una Progressive Web App al posto della App classica.

Il primo caso è possibile grazie al fatto che Android permette, previa autorizzazione dell'utente dello smartphone, di installare una App anche da sorgenti sconosciute semplicemente scaricandola come un normale file da internet. Per questo motivo quando un'azienda ci commissiona lo sviluppo di una App da far utilizzare ai suoi dipendenti internamente, noi consigliamo la piattaforma Android.

La tendenza recente all'industria 4.0 sta avvicinando anche le aziende al settore delle App personalizzate. In commercio esistono vari modelli di smartphone Android "rugged" pensati per resistere agli urti, alle cadute, alla polvere ecc. Sono quindi dei perfetti sostituti dei costosi palmari. Una App studiata su misura della realtà di un'azienda permette ai dipendenti di svolgere più agilmente il proprio lavoro e al management di avere dati in tempo reale provenienti dal campo. La carta e i tempi di trascrizione carta-PC vengono eliminati.

Il secondo caso è possibile grazie alla tecnologia delle Progressive Web App disponibile sia per iOS che per Android. Per approfondire è possibile leggere i nostri articoli Esempio di Progressive Web App iOS/Android e Perché NON conviene sviluppare App iOS.

Funzionamento online o anche offline?

Per loro natura alcune App devono poter funzionare anche quando manca la connettività Internet (offline), altre invece hanno senso solo se c'è connettività (online).

Un esempio di App che necessitano della connessione ad internet sono tutte quelle social come Facebook, Twitter, Youtube, ecc. Se non sono connesso non posso vedere video, ricevere notifiche push, pubblicare post, ecc.

Gmail o le App di produttività di Google come Google Fogli, Docs, ecc. funzionano in entrambe le modalità: online e offline. Il funzionamento principale è online, ma se manca la connettività permettono comunque di consultare i dati già scaricati e di scrivere email o modificare documenti. Quando torna la connessione, in modo trasparente, vengono aggiornati i dati nel Cloud con le modifiche fatte quando si era offline.

Quasi tutte le App per il settore Enterprise devono prevedere il funzionamento Offline. Molto spesso si passa da ambienti dove c'è una buona copertura del segnale della rete cellulare, e quindi internet, a zone dove non prende. Le App Enterprise per quanto possibile devono cercare di "gestire" anche l'assenza di segnale, in modo da non interrompere la produttività aziendale. I dati modificati dall'utente vengono salvati sul dispositivo e inviati al server Cloud non appena torna la connessione. Allo stesso modo i dati ricevuti dal server Cloud vengono salvati sul dispositivo per poter essere consultati anche quando salta la connessione.

Come si può immaginare realizzare una App che debba funzionare sia in modalità online che offline aumenta i costi. Inoltre è una caratteristica strutturale dell'App che va quindi prevista ancora in fase di progettazione. Aggiungerla in corsa può voler dire stravolgere l'App e le sue logiche.

In base alla nostra esperienza possiamo dire che una App che "gestisca" l'assenza di connettività costa in media un 40% in più rispetto alla stessa App realizzata senza l'opzione offline.

Con pannello di amministrazione/backend/Cloud server?

Molto spesso la App è solo la punta di un iceberg, ovvero è solo ciò che gli utenti vedono e con cui interagiscono. Dietro le quinte però la App scambia dati con un'infrastruttura Cloud che immagazzina i dati, li elabora e li fornisce alla App. Gli amministratori/moderatori della App molto spesso hanno bisogno di poter accedere a questi dati per mezzo di un pannello di amministrazione.

Esempi di utilizzo del pannello di amministrazione sono:

  • analisi statistiche;
  • inserimento dei dati nell'applicazione;
  • autorizzazione/blocco utenti;
  • registrazione e gestione pagamenti;
  • esportazione dati e generazione report o stampe;
  • moderazione commenti;
  • gestione banner pubblicitari;
  • ecc.

Oltre alle funzionalità tipicamente riservate agli amministratori che abbiamo appena visto, per alcune App il backend può essere inteso come la versione "potenziata" delle funzionalità della App rese accessibile a vari ruoli utenti (amministratori, moderatori, utenti finali). In questo caso oltre alla App si ha quindi un utilizzo anche della versione web della stessa da cui è possibile accedere alle stesse funzioni e nuove specifiche dell'uso da PC.

In alcuni casi però il backend non serve. Semplici App che non devono comunicare con un server Cloud sono molto spesso prive di backend. Gli esempi più ovvi sono la App torcia, calcolatrice, sveglia, bussola, ma esistono anche App ad uso aziendale che possono essere realizzate senza backend come ad esempio App che permettono di eseguire calcoli specifici per il dimensionamento statico dei serramenti.

Da un punto di vista dei costi, nel caso di App che preveda la realizzazione di un backend, si può dire che fatto cento il costo totale di sviluppo, 70% è rappresentato dallo sviluppo dell'App e il restante 30% dallo sviluppo del backend.

Ai costi di sviluppo vanno aggiunti i costi mensili per l'uso dell'infrastruttura Cloud. Per sua natura l'infrastruttura Cloud può essere espansa. Questo vuol dire che all'aumento delle richieste e dell'uso della App è possibile aumentare la potenza di calcolo del Cloud e le risorse di memoria. In questo modo le risorse allocate e quindi i costi seguono il successo dell'App.

Indicativamente va considerato un costo di almeno 50 € al mese per il Cloud.

Registrazione utenti in autonomia?

Una logica comune a molte App è la registrazione degli utenti in autonomia.

Il processo di registrazione utente comporta le classiche funzionalità: login, registrazione, password dimenticata, invio codice di attivazione, conferma codice di attivazione.

Appare evidente che questo processo preveda la presenza di un pannello di amministrazione che consenta la gestione degli utenti che si sono registrati in autonomia (Es. bloccare chi usa in modo improprio la App, esportare gli indirizzi e-mail per l'invio di newsletter, ecc.).

Se nelle applicazioni web solitamente la conferma della registrazione avviene visitando un link ricevuto sulla propria email. Nel caso delle App si utilizza più spesso l'invio di un codice di conferma via SMS da inserire poi nella App per confermare il proprio numero di cellulare e quindi l'utenza.

Mentre l'invio delle email da parte del server è gratuito (entro certi volumi), l'invio di SMS invece richiede l'utilizzo di un gateway SMS. I Gateway SMS permettono al server l'invio di SMS. Il credito SMS viene acquistato a pacchetti di SMS con vari tagli (Es. 1000 sms con consegna garantita € 80, ecc.).

Multilingua?

Il sogno di qualunque CEO è che la propria idea varchi i confini nazionali e scali. Perché ciò sia possibile la App deve essere multilingua.

Esistono due tipi di multilingua. Il multilingua base prevede la possibilità di visualizzare le schermate della App in più di una lingua. In questo caso nella realizzazione della App ogni volta che c'è una scritta deve essere implementato il codice che "pesca" la giusta traduzione dai file di lingua.

In questo caso, terminato lo sviluppo, forniamo al nostro Cliente un file "matrice" contenente tutti i testi da tradurre. Il Cliente, o un traduttore professionista, utilizzando un software apposito come POEdit produce i file di lingua di interesse.

Dal nostro punto di vista se la App viene implementata con il supporto al multilingua il numero di lingue non incide: è solo un file di lingua in più da aggiungere.

Il multilingua "vero" invece oltre alla semplice traduzione dei testi prevede anche che altri elementi si adattino in base al paese dell'utente, come le date (in base ai fusi orari), il formato delle date (Es. giorno/mese/anno oppure mese/giorno/anno), dei numeri (es. 1.927,45 o 1,927.45), ecc.

Indicativamente il multilingua base fa aumentare di un 10% i costi di sviluppo, mentre il multilingua "vero" di almeno un 25%.

C'è da dire che nella fase iniziale per contenere i costi uno degli elementi che è meglio sacrificare è proprio il multilingua. Se la App ha successo sarà un "problema" felice aggiungere successivamente il supporto al multilingua.

Notifiche Push?

Tutti siamo abituati a sentire lo smartphone suonare o vibrare quando riceviamo una mail, un messaggio WhatsApp o una notifica da Facebook. Inoltre siamo abituati a vedere il bollino rosso con il numero di messaggi non letti sull'icona della App e leggere il testo del messaggio nell'area di preview delle notifiche.

Una App per manifestare questi comportamenti deve implementare le notifiche push.

Con la tecnologia delle Progressive Web App al momento non è possibile inviare notifiche ad App chiusa. In quel caso si possono usare altri cancali come l'invio di E-mail, messaggi WhatsApp o SMS.

Lettura codici a barre e/o tag NFC?

Nel settore industriale i codice a barre o i tag NFC sono un comodo espediente che permette di evitare l'inserimento di dati.

I barcode si leggono con la telecamera dello smartphone. In Android sono supportati tutti i principali tipi di barcode 1D e 2D (es. QR code).

I tag NFC sono dei dischetti di plastica dal diametro di 34mm, schermati e impermeabili, certificati IP68, resistenti fino a 230°C, rivettabili e dotati di colla 3M per uso industriale. Tali tag possono essere letti e scritti con uno smartphone (quasi tutti gli smartphone Android hanno l'hardware necessario a leggere e scrivere gli NFC) semplicemente per prossimità. Basta infatti toccare il tag con lo smartphone per poterne leggere il contenuto.

Geolocalizzazione?

Tutti gli smartphone sono venduti con il dispositivo GPS. Il GPS permette di conoscere la propria posizione geografica. Una App può quindi registrare la posizione dello smartphone e comunicarla periodicamente ad un server (quando c'è la connettività internet).

C'è poi da dire che l'utente deve dare il consenso perché ciò avvenga e il tracciamento della posizione è possibile solo ad App aperta.

Solitamente la funzionalità di geolocalizzazione si accompagna con la visualizzazione della propria posizione sulla mappa. Lo standard de facto per le mappe è Google Maps.

A tal proposito è da tenere presente che per visualizzare la mappa di Google all'interno della App bisogna registrarsi alla console sviluppatori di Google e ottenere così una chiave (API key) che permette di utilizzare il servizio mappe di Google. I dettagli dei costi di Google Maps si possono leggere all'indirizzo https://developers.google.com/maps/pricing-and-plans/.

Utilizzo fotocamera?

Poter scattare una fotografia o registrare un breve video è un'operazione naturale per una App.

Da un punto di vista tecnico però una fotografia o un video pesano enormemente di più rispetto a semplici dati conservati in un Database.

Per questo motivo una App con queste funzionalità deve essere progettata in modo da archiviare questi dati in una infrastruttura Cloud pensata appositamente per immagazzinare grandi quantità di dati. La tecnologia attualmente migliore è rappresentata dall'Object Storage S3 di Amazon usata ad esempio dietro le quinte da Dropbox. Anche altri fornitori di hosting hanno implementato questa tecnologia come ad esempio Aruba Cloud in Italia.

Indicativamente conservare 10.000 immagini ad una media risoluzione costa 100 €/anno.

Come monetizzi? App gratuita, Acquisto di servizi/prodotti, Banner pubblicitari?

La App, quasi sempre, è l'elemento chiave di un piano imprenditoriale che ha come obiettivo ultimo la generazione di reddito.

Esistono vari modi di monetizzare. Ciascuno prevede delle modalità diverse di implementazione che incidono più o meno sui costi di sviluppo.

Vediamo i principali canali per monetizzare:

  • App gratuita/acquisto di un servizio: il primo scenario è quello di una App gratuita che si può liberamente scaricare dagli store. In questo caso solitamente la App dà accesso ad un servizio e ciò che si monetizza è il servizio. Ad esempio possiamo pensare a Netflix. La App la può scaricare chiunque, ma per poter vedere i film bisogna aver pagato il servizio. Specialmente all'inizio tutta la parte commerciale si può tenere separata dall'App e dal backend. L'unica informazione che va riportata nel backend è lo stato di ogni utenza: attivo, non attivo. La App gratuita da un punto di vista dello sviluppo non comporta costi aggiuntivi. Se invece il flusso di acquisto lo deve gestire la App e il sistema di backend allora va considerato un aumento dei costi di sviluppo di crica 5.000 €.

  • App e-commerce e/o acquisto di prodotti: in questo caso la App è gratuita, gli utenti la possono scaricare liberamente, ma una delle funzionalità offerte è l'acquisto di prodotti un po' come in un e-commerce. Dal punto di vista dello sviluppo le funzionalità base di un e-commerce (integrazione con corriere espresso, gateway di pagamento PayPal, fatturazione, ecc.) fanno aumentare i costi di sviluppo di circa 10.000 €.

  • Banner pubblicitari: l'App è gratuita e monetizza grazie alla visualizzazione di banner pubblicitari. L'opzione più remunerativa si ha quando la vendita degli spazi pubblicitari è gestita direttamente senza intermediari. Sviluppare questa caratteristica costa 2.000 €.

Smartphone, Tablet o entrambi?

Da un punto di vista tecnologico l'unica cosa che cambia tra uno smartphone e un tablet è la dimensione e risoluzione dello schermo. Un tablet è uno smartphone più grande.

Ad una App pensata solo per una classe di dispositivi (solo smartphone o solo tablet) è richiesta una sola interfaccia pensata per le dimensioni medie dello schermo di quei dispositivi (5 pollici smartphone e 9 pollici tablet).

Nel caso invece di una App che debba funzionare sia su smartphone che su tablet vengono a crearsi due possibilità:

  • la prima e più frequente si ha quando si sviluppa l'interfaccia per tablet e si rende "adattiva" all'aumento della risoluzione. In questo caso l'interfaccia su smartphone e su tablet sarà uguale. Semplicemente su tablet ci sarà più spazio per le scritte, per i bottoni ecc. La disposizione degli elementi e il numero di elementi non cambia tra smartphone e tablet. Questa opzione non comporta aumenti di costo.

  • l'alternativa è realizzare un'interfaccia potenziata per il tablet con più elementi, magari disposti in modo diverso rispetto allo smartphone. Di fatto è un po' come realizzare due interfacce e quindi i costi aumentano di un 30% rispetto alla sola versione per smartphone.

Noi tipicamente consigliamo la prima opzione anche perché la diffusione dei tablet è inferiore rispetto agli smartphone.

Quante schermate?#

Oltre agli elementi ricorrenti che cambiano il prezzo di una App analizzati fino ad ora, per poter fare una stima corretta bisogna entrare nel merito delle funzionalità specifiche della App.

Un modo empirico abbastanza valido è quello di contare il numero di schermate della App che si ha in mente. Grossomodo ogni schermata sarà di supporto ad una funzionalità, quindi il numero di schermate è una valutazione indiretta del numero di funzionalità e della loro complessità. Infatti, una funzionalità semplice potrà essere resa con una sola schermata mentre una più complessa avrà bisogno di più schermate per poter essere "spiegata" in modo intuitivo all'utente della App.

Quando si progettano le schermate della App, per fare in modo che presenti un'esperienza utente vincente, bisogna cercare di semplificare il più possibile ed eliminare il superfluo dalle interfacce. Ogni interfaccia dovrebbe avere un solo scopo, pochi campi e pochi bottoni.

In media il costo per ogni schermata si aggira intorno ai 800 €.

Come risparmiare?#

Il primo passo per risparmiare è mettere per iscritto quello che abbiamo in mente. Può sembrare strano, ma molti pseudo-startupper pensano che una volta che hanno avuto l'idea basti raccontarla allo sviluppatore per ottenere dopo 5 o 6 mesi la App che avevano in mente.

Non funziona così.

L'idea che possiamo avere in mente è solo la punta dell'iceberg. Lo sviluppatore ha bisogno di conoscere tutti i dettagli nascosti sotto al pelo dell'acqua.

Tutte le funzionalità vanno descritte per bene nero su bianco e vanno realizzate delle bozze su carta di tutte le schermate che comporranno la App.

Questo è il primo punto dove si può risparmiare. Se l'imprenditore è smart e dinamico non troverà difficoltà a seguire la guida che abbiamo scritto Come ottenere un preventivo per una App?.

Vuoi risparmiare ulteriormente?

Se non sai cosa vuol dire MVP, sappi che l'idea che hai in mente ha già più funzionalità di quelle che servono. Devi pensare di togliere tutto il superfluo in modo che resti la descrizione di quelle funzionalità minime che servono a verificare l'utilità/successo/riscontro sul mercato della tua idea. Devi cioè pensare al Minimum Viable Product .

Per capire bene cosa si intende per MVP consigliamo la lettura dell'illuminante articolo Making sense of MVP (Minimum Viable Product) - and why I prefer Earliest Testable/Usable/Lovable .

I costi sono ancora troppo alti? oppure hai capito che è meglio non spendere tutto il budget per lo sviluppo, ma conservarne una parte per destinare più risorse al marketing e/o al cambio delle funzionalità in corsa? (Azioni di pivot ).

Sei sicuro che ti serva una App? Molte idee si possono anche realizzare sotto forma di Applicazioni Web Mobile o meglio ancora di Progressive Web Application (PWA).

Sono dei "siti web" evoluti pensati appositamente per essere utilizzati da smartphone. Una PWA non viene pubblicata sugli store, ma si raggiunge con il browser come un normale sito web o scansionando un QR-Code.

Questo è un vantaggio perché gli utenti possono provare la PWA prima di installarla.

Una volta visitato il sito della PWA è possibile aggiungerlo alla schermata dello smartphone in modo che figuri con la sua icona come una qualsiasi App. Inoltre anche le PWA possono funzionare in assenza di connessione e quindi essere sempre a portata di mano.

Abbiamo approfondito questo tema nell'articolo Esempio di Progressive Web App iOS/Android.

Che tempistiche ci vogliono?#

Grossomodo ci vogliono 4-5 mesi per lo sviluppo di una PWA.

Lo sviluppo comunque procede con cadenza mensile. Alla fine di ogni mese si fa un rilascio di test privato per dar modo al committente di valutare lo stato di avanzamento dei lavori e per renderlo partecipe del processo di creazione della PWA.

Comunque per avere una stima precisa per il tuo caso contattaci per un preventivo oppure prova il nostro calcolatore online per farti un'idea.

Esempi di prezzi per le App#

Per concludere questa trattazione riportiamo di seguito degli esempi di costo di sviluppo di App. Vanno intesi come prezzi medi. Per avere una quotazione reale potete chiederci un preventivo per il vostro caso specifico.

  • € 15.000 - Progressive Web App iOS/Android con backend, registrazione, notifiche email, senza funzionalità di acquisto.

  • € 20.000 - Progressive Web App iOS/Android con backend, registrazione, notifiche email e funzionalità di acquisto servizi;

  • € 30.000 - Progressive Web App iOS/Android con backend, registrazione, notifiche email e funzionalità di acquisto prodotti;

Per quanto riguarda i canoni (hosting cloud) in media sono 50 €/mese.

Autore: Giovanni Chiodi
Senior software developer con più di 13 anni di esperienza nello sviluppo di soluzioni web based, enterprise, su misura. Dal 2011 socio fondatore di Garda Informatica Snc condivide questa avventura col fratello Lorenzo.

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